Bianco, Nero o Grigio

Bianco, Nero o Grigio

Neo: What are you trying to tell me? That I can dodge bullets?
Morpheus: No, Neo. I’m trying to tell you that when you’re ready, you won’t have to.

Tenere tutto sotto controllo, in un mondo pieno di variabili esterne che modificano il contesto, il cercare di non perdere il controllo, costa molta fatica e ti sovraccarica di responsabilità. Tutto ciò spesso ti porta a vedere la vita a compartimenti stagni, anche se sai bene che dovresti lasciar comunicare i vasi, trasportare l’energia da un ambito all’altro della vita. Se ascolti il contesto, se sei aperto, disponibile, le cose accadono, i cammini delle persone di incrociano, in un modo che non avresti mai predetto fino a poche ore prima. In viaggio, nella maggior parte delle volte non hai alternative, fai cose, incontri persone perché sei in un tempo e in uno spazio sospeso, ma il vero valore da capitalizzare è la disponibilità all’apertura. Quando sei a casa, nel tua zona di comfort, tendi a riproporre e reiterare schemi e copioni non necessariamente funzionali, solo perché ti rassicurano, perché sono controllati.

Molte cose mi sento dire quando discuto delle scelte di vita che sto facendo. A volte queste sono condivise, a volte addirittura invidiate, ma altrettanto spesso non sono capite. Spesso sono proprio queste discussioni che mi aiutano a mettere le cose in prospettiva e osservare quello che faccio, fino a permettermi di prendere le misure per i passi successivi. La cosa che non mi va di sentire, però, è la voce di chi lega un viaggio a lungo termine ad una fuga dalle responsabilità. È troppo facile pensarla così. “Se parti è perché c’è qualcosa che non va” oppure ”Se non torni e perché ti stai nascondendo da un problema” sono cose sento dire da molte persone, queste parole arrivano proprio da chi non è mai uscito fuori di casa. Secondo me quelli che scappano dalle responsabilità sono altri. Sono quelli che non partono perché non sanno confrontarsi con i propri limiti, quelli che non vogliono allontanarsi per non essere giudicati, quelli che viaggiano perché un viaggio si compra, ma un futuro va costruito. Certo, chi parte si lascia dietro qualche sicurezza, ma questo non significa essere incoscienti o nascondersi, anzi esporsi aiuta ad essere pronti a ciò che verrà e imparare a cavarsela da soli. Nessuno qui è in fuga, io, casomai, le responsabilità me le sto andando a cercare.

Un buon punto di partenza per de-strutturare e ri-strutturate: smettere di vedere tutto con l’ottica della finanza, della competizione ad ogni costo, del coltello tra i denti; ignorare quest’ansia di trovare degli eroi, dei superuomini, dei vincenti. Non c’è nessuna ambizione nel voler diventare una macchina da soldi, ho conosciuto dei veri idioti che lucidano le loro Ferrari; la vera ambizione è quella di cambiare le cose, e il talento, il denaro, l’intuito sono formidabili strumenti. Strumenti, e poco altro. Averlo, qualche strumento, è una responsabilità e un privilegio.

A presto
Adriano

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