la caduta dello Status Quo
la caduta dello Status Quo
“non mi interessano le ore della giornata, ma che non mi sfugga il tempo dalle mani” dal film In Time
Fino a ieri eravamo in hype da Social oggi siamo in hype da Startup, in Italia proprio non ce la facciamo a far entrare nuovi trend se non fomentati dalla moda e dalla nuova corsa all’oro. Come sempre i Media Main Stream sono i primi a mistificare la verità ma questa volta ci si mettono anche diverse testate tecnologiche online a far diventare qualsiasi ragazzo con un’idea, il nuovo Zuckerberg: distorsioni tali per cui se hai meno di 35 anni e non sei un lavoratore dipendente sei uno Startupper e se hai scritto almeno una volta la parola Arduino da qualche parte sei un Maker.
Detto questo, solo la cultura potrà salvare le nostre imprese: occorre ripensare il prodotto o servizio dal punto di vista del valore culturale che esso ri-immette nel mercato, ergo l’ossigeno per la collettività di quel settore. In questo ragionamento trovi la chiave di lettura del mio percorso professionale, sto destrutturando e ristrutturando domanda e offerta, formando e sviluppando progetti con gli imprenditori di domani al fine di rinascere tutti quanti insieme in un mondo profondamente diverso da questo, grazie al mio lavoro da facilitatore di processi aziendali e di apprendimento. Infatti, il bravo Markettaro non è più chiamato a inventare storie da raccontare, ma è oggi obbligato a tirar fuori, estrapolare, quelle storie che gli imprenditori non raccontano più (per paura, fretta o disillusione).
La differenza tra le corporate e le startup è fortemente marcata: se l’efficienza delle nuove nate o la passione delle piccolissime fosse presente anche nei mastodonti italiani, forse avremmo un’economia totalmente diversa. Il cortocircuito che voglio creare è quello che ci permetterà di ragionare con un unico obiettivo: la meritocrazia, questa sarà la base dell’ecosistema imprenditoriale che sosterrà le competenze di ogni figura professionale miscelandole con idee, team, prodotti e servizi che si sosterranno tra azienda e azienda. La sorella gemella della meritocrazia è la leadership: leader si diventa a fronte di un percorso umano e personale che ha le sue specificità nell’ambiente in cui hai vissuto, persone che hai incontrato e ti hanno ispirato, esperienze che hai fatto. Il leader ispira, crea scenari di senso entro i quali le persone possono riconoscersi, auto-motivarsi, e mettersi in moto. Persone piene di sogni certamente, ma che hanno prodotto un cambiamento in primis su se stessi e influenzato il proprio ambiente con le azioni più che con le parole. Leader che fanno da ponte fra le proprie culture ed altre, spesso più forti e strutturate delle proprie; che hanno imparato e si sono cibate di pensiero laterale per rispondere a problemi irrisolti in modo del tutto nuovo.
Ad Maiora
Adriano