Google Plus: Engage Me

Google Plus: Engage Me

SOCIAL SEARCH. La novità in questo campo riguarda il punteggio che Google potrebbe dare ai link che sono contenuti in un post di Google Plus. Google estrapolerà i migliori e a questi darà un vantaggio nelle SERP. Ovvio che se saremo loggati e il contenuto è stato condiviso da una persona inserita nelle nostre Cerchie (o in quelle che hanno inserito una persona che noi abbiamo inserito nelle nostre) uscirà la scritta in basso condiviso su Google Plus. Invece se non saremo loggati, questi link avranno una spinta nelle SERP classiche (quindi come funzionava con Twitter in pratica).

REAL TIME.  Per quanto riguarda invece il Real Time Search, Google RealTime sarà ri-attivato presto dando spazio ai contenuti provenienti da Google Plus. Per estrapolare i migliori contenuti valuterà l’autorità dell’account, l’autorità dell’account secondo Giorgio avrà due algoritmi.

1) Quello dedicato a calcolare l’autorevolezza media di tutti gli account che noi abbiamo segnalato nel Google Profiles (con algoritmi specifici a calcolare l’autorevolezza di ogni singolo link che inseriamo).

2) Quello dedicato a calcolare l’autorevolezza dell’account all’interno di Google Plus. Ovviamente Google, cercherà sempre e comunque di calcolare il tema, di cosa parla l’account. Anche nei link che indicheremo nel profile un giorno riuscirà a dare un punteggio alla nostra autorevolezza anche a secondo dell’argomento che stiamo affrontando. Perchè se prima poteva scegliere di concentrarsi sui temi che noi trattiamo spesso, oggi, con la visibilità che sta dando al singolo individuo nella rete, sarebbe da stupidi non considerare l’autorevolezza di un account su tutti i temi che affronta. Ognuno di noi può essere esperto o autorevole o influente anche in temi diversi. E sul tema, per quanto riguarda Google Plus, analizzerà i contenuti postati ma andrà anche a verificare i nomi delle Cerchie nei quali l’account è inserito. Poi andrà a valutare l’autorevolezza e la qualità dei singoli contenuti.

Per l’autorevolezza saranno in gioco: rapporto tra numero di persone che ci hanno inserito in una Cerchia e numero di quelle che noi abbiamo inserito. Questo dato servirà per un semplice controllo non qualitativo ovviamente, autorevolezza delle persone che ci hanno inserito nelle loro Cerchie, l’interazione che gli utenti hanno con noi, qualità media dei contenuti che noi produciamo, qualità media dei commenti che facciamo in giro.

Per la qualità dei singoli contenuti avremo in gioco: +1, autorevolezza di chi ha fatto +1, autorevolezza di chi risponde, numero di risposte, +1 nei commenti, condivisioni, autorevolezza di chi ha condiviso il post, azioni negative (mute post), inoltre, un post con un contenuto multimediale potrebbe avere un peso maggiore di un post normale a parità di altri fattori, specialmente se Google è in grado poi di calcolare quanto è valido questo contenuto andando oltre i dati di Google+ (se è un video di YouTube ci mette poco ad esempio).

GOOGLE PLUS. Riguardo la ricerca interna a Google Plus, qui Google andrà a sviluppare quello che ancora Facebook non ha fatto. Ora abbiamo un semplice Find People, ma presto lì ci sarà un bel motore di ricerca personalizzato, tutto nostro, con: le persone, i link che abbiamo messo +1, le risorse da noi condivise, le risorse condivide dal nostro Social Circle, i post dove abbiamo commentato, i post dove abbiamo messo +1, la possibilità di cercare in Google classico.

Riguardo la sostenibilità di questa infrastruttura sociale, il problema per G+ non sarà quindi raggiungere 25 o 250 milioni di utenti, ma riuscire a mantenerli attivi. Perché appunto sia Google che Facebook hanno compreso ormai da tempo che la killer application non esiste più, se mai è esistita; non pare esservi una singola funzione o macro-funzione, per quanto ben sviluppata e commercialmente preziosa, che possa decretare il successo di un social network e il traghettamento degli utenti (fatta anche la tara sulla forza delle relazioni sociali stabilite).

STREAM. Continuando a ragionare insieme a te sulle varie implicazioni che porterà Google Plus alla Social Search, ti mostro un ulteriore conferma di quanto precedentemente argomentato.

Persone di cui mi fido che sono nella mia cerchia selezionata Amici che influenzano positivamente la mia SERP, sto cercando info sulla Gola dell’Infernaccio per andare a fare un escursione, in prima pagina (appena sotto la piega del mio monitor 1280X800) c’è il +1 di +Maurizio Antonelli che mi segnala un post dettagliato (scritto da una persona che non conoscevo) con le info pertinenti ed interessanti riguardo quello che sto cercando.

Oggi il social web sta dando sempre più importanza ai singoli capaci, molto più di un tempo, l’autonomia di canalizzare una propria community attraverso i vari strumenti sociali.  Coltivando una propria community all’interno di Google Plus, questo sarà influente anche nella Social Search e ai link condivisi nel tuo account di G+ sarà associato un alto trust: la persona al centro.  Pertanto arrivati a questo punto, l’aspetto cruciale riguarda il piano editoriale con conseguente canalizzazione dei flussi, che gestirò in questo modo:

Il Blogging / MicroBlogging (post e micropost) da un verso e il Social Networking (UGC e UGE) dall’altro verso, confluiscono entrambi sul Life Streaming (interazioni e preferenze) – che si arricchisce del mio presidio su Google Plus :-)

Ciao
Adriano

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