My Social Media Policy

My Social Media Policy

“allowing changes that we could not have foreseen”http://blip.fm/~im39a

Riprendo il discorso dei presidi del web sociale in cui sono presente, sia per aggiornare le mie linee guida sui vari social networks  sia per fare qualche riflessione riguardo al punto in cui siamo arrivati.

Anche se di acqua sotto i ponti ne è passata molta non ci sono stati grossi stravolgimenti nel significato che ho dato ad ogni presidio nel web sociale: BLOG aka il mio cervello ed il mio lato razionale, TWITTER aka il mio cuore ed il mio lato emozionale, LINKEDIN aka le mie passioni ed il lavoro che amo, FLICKR aka le istantanee del mondo in cui vivo, ANOBII aka le conoscenze che acquisisco, DELICIO.US aka le pietre miliari che leggo, UPCOMING aka le esperienze a cui partecipo, SLIDESHARE aka le opinioni di cui mi faccio promotore, 2SPAGHI i sapori che assaggio, BLIP.FM aka gli stadi umorali della mia vita, YOUTUBE aka gli spazi che mi circondano, FACEBOOK aka le relazioni tra i miei contatti,  FRIENDFEED aka il riassunto della mia vita in rete.

Nonostante l’opinione distorta che si sta diffondendo erroneamente riguardo il fatto che i blog sono morti perchè non vanno più di moda …. i blog insieme ai forum continuano a essere l’ossatura delle conversazioni tematiche del web, anche se non non fanno più notizia: fanno invece ancora molto traffico complessivo; inoltre il microblogging, ben lungi dall’uccidere i blog, gli restituisce tempistiche e spazi di approfondimento, dimostrando la sua vera natura che è più editoriale che sociale.

Ha preso sempre maggiore rilevanza il concetto di “aggiornamento di stato” la consacrazione del microblogging sta facendo si, che le brevi informazioni riguardo cosa si sta pensando e cosa si sta facendo stiano ampliando ulteriormente la “fetta” di utenti che si possono esprimere attraverso Internet: alcuni li utilizzano editorialmente con fini informativi e altri li utilizzano socialmente per comunicare i fatti della propria giornata quotidiana agli amici.

L’altro giorno un amico mi ha chiesto: appena ti connetti qual’è la prima pagina web che apri? Senza pensarci neanche un secondo ho risposto con enfasi …. Twitter! Nel senso che la sequenza fissa (in ordine di importanza) delle tab di Firefox che tengo sempre aperte sono Twitter, Gmail, GReader, Facebook, FriendFeed. Sono convinto che oggi su Twitter scorre la vera forza dei Social Media, non a caso è il mio social network di riferimento.

Tutto quello che viene pubblicato su Internet – per definizione – è pubblico e leggibile da tutti e chiudere l’account mi sembra come “tirare il sasso e poi togliere la mano” … quando ho bisogno di un’estensione privata .. uso la chat. Non metterò mai il lucchetto ai miei social network e continuo a vederlo come una castrazione della partecipazione al web sociale, ogni volta che vedo un utente che ha una quantità esorbitante di contatti e il proprio account privato mi vengono subito in mente queste quattro citazioni: “Everything is forwardable”, “Verba volant, web manent “, “Ever heard of a screenshot?”, “Non scrivo niente che mi vergognerei a far leggere a mia nonna”.

Non ricambio la sottoscrizione a tutti quelli che mi aggiungono, abbraccio l’asimmetria del network a cui ci ha abituati Twitter, generalmente sono io il primo aggiungo selezionando nuove persone che fino a quel momento non conoscevo e non mi aspetto che loro mi aggiungano a loro volta solo perchè l’ho fatto io, ciclicamente aggiungo persone che scrivono contenuti di qualità e tolgo persone che mi stanno annoiando.

Ribadisco che mi sembra molto riduttivo porsi solo la domanda “ci conosciamo?”, un punto di partenta migliore sarebbe “mi interessa connettermi con te?” ciò riflettere riguardo le informazioni necessarie per capire che tipo di interazione posso instaurare con il nuovo utente. Inoltre nel momento in cui ci connettiamo per la prima volta non mi sento in dovere di dare più informazioni publiche di quante sono già ben visibili sulla pagina del mio profilo e che puoi reperire dai motori di ricerca (aka su Internet tu non sei tu, ma quello che Google dice) questo perchè compilo sempre dettagliatamente le informazioni del SN di riferimento, hai già tutto quello di cui hai bisogno per capire chi sono, che cosa faccio e di che cosa scrivo, mi aspetto che una volta che hai compreso queste informazioni su di me inizi l’interazione.

Non tutti hanno voglia, tempo o competenze per scrivere un lungo post ma quasi tutti hanno voglia, tempo e competenze per cazzeggiare insieme ai propri amici. Non discrimino le persone che scrivono contenuti leggeri sui social network, ma mi prendo la liberta di selezionarli con cura prima di inserirli nel mio network, ci sono alcune persone che scrivono solo cazzate, che ho aggiunto ai miei contatti e che vado a leggere quando sono giù di morale e voglio decomprimermi per farmi delle sane risate e rilassarmi un po’.

Da tutto questo post ne scaturisce una mia personale (e pertanto discutibile) interpretazione: ogni critica costruttiva sarà ben accetta e alimentata da un sano confronto farò tesoro delle riflessioni che ne scaturiranno …. ogni tentativo di viscida e sterile polemica sarà stroncata sul nascere e bloccherò gli utenti che la inizieranno: questo vale sia per le conversazioni create da me sia per le conversazioni che leggo in giro. Nel 2009 il mio approccio ai social media è stato solo pragmatico nel 2010 sarà pragmatico e cinico.

Ciao
Adriano

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