Digital Strategist Makeups
Digital Strategist Makeups
Segnalo con molto piacere l’e-book scritto da Francesca Casadei (aka LaFra) – i trucchi di una digital strategist, l’ho letto tutto d’un fiato e mi sembra decisamente notevole. Cito due passaggi fondamentali ed esprimo qualche considerazione in merito:
Ho l’impressione che la continua ricerca di ciò che nel prossimo futuro sarà il nuovo hype faccia perdere di vista quello che in rete c’è già, perché la cosiddetta rete è più viva che mai. Cercare di capire come le persone la usano, quali spazi privilegiano, quali motivazioni le spingono ad usare un servizio rispetto ad un altro, di quali argomenti parlano, cosa e chi cercano è secondo me una sfida ben più stimolante del definire il significato di web 3.0.
Concordo sul fatto che chi fa il nostro lavoro tende alla ricerca perenne del “next big thing”, da quando ho abbracciato le metologie agili sto cercando di gestire al meglio lo stare sempre “sul pezzo”, confesso che all’inizio è stato devastante far conciliare la tecnica del pomodoro con le mansioni trasversali della mia giornata lavorativa quotidiana (community management, web marketing e new business) i benefici maggiori che ho trovato sono stati nella corretta attribuzione delle priorità delle attività e nel maggior rispetto delle deadline.
Senza ombra di dubbio i social media sono diventati una “droga” per me, sono diventato fortemente dipendente e questo mi faceva perdere la visione d’insieme dei progetti in lavorazione e comunque tutto quello che imparo grazie alla conversazione nei social media poi devo concretizzarlo nei progetti da realizzare per i clienti, quindi devo riuscire a tenere in equilibrio la ricerca con lo sviluppo.
Prima ogni nuova cosa da fare mi sembrava con priorità maggiore a quelle già pianificate … la “rigidità” del pomodoro mi ha fatto capire meglio che peso dare ad una nuova user story attribuendo un timing più efficace ai task. Nonostante ciò ritorno al sempreverde metodo del brainstorming quando devo fare strategia ed ideare un nuovo progetto.
ma dobbiamo aspettarci che ogni utente decida autonomamente, volontariamente o meno, di seguire un percorso personalizzato ed essere pronti ad agire di conseguenza attraverso un’attenzione costante a tutta la torta, non solo ad una fetta. È giusto essere attratti dalle novità e investire risorse per conoscerle e appropriarsene, ma è necessario non lasciare che queste distolgano troppo la nostra attenzione da quello che esiste già perché questa disattenzione potrebbe compromettere tutti gli sforzi fatti per ottenerle.
Considero molto stimolanti le riflessioni sul trittico Earned/Owned/Bought Media dove il primo è immerso nelle relazioni, il secondo nella tecnologia ed il terzo nei contenuti … la vedo anch’io in questo modo, la mia visuale rimane quella di sviscerare il processo decisionale di acquisto (utilizzo nell’era dei social media) osservare le persone, capire i loro bisogni, imparare dalle loro esigenze e proporre adeguate soluzioni.
Prendo la palla al balzo per complimentarmi anche con la cara Laura Bolletta a cui è ritornata la voglia di bloggare e che nel primo post del suo nuovo tumblr ha scritto proprio riguardo l”ebook di LaFra
Ciao
Adriano
Laura, appoggio pienamente l’idea di ritornare a bloggare … e mi piace spronarti un po’ a farlo. 😉
No problem se lo spazio è provvisorio … ricorda che in un battibaleno possiamo buttare su un tuo dominio personale con wordpress pronto all’uso. 😉
Long Life Blogging!
Younger, grazie per la citazione ed i complimenti, ma il progetto è ancora in fase di elaborazione… Qualcuno forse ha già visionato il mio nuovo spazio (http://laurabolletta.tumblr.com), del tutto provvisorio…
il mo cervello sta ancora elaborando 😉
in ogni caso, di nuovo complimentoni @lafra