Coaching ad un Leader in declino
Coaching ad un Leader in declino
Coach: Ma veramente ?
Babbo Natale: Vedi amico mio, principalmente è un problema di motivazione. Negli ultimi 70 anni il mio lavoro è cambiato molto e forse io non sono riuscito ad adeguarmi. I miei collaboratori, i folletti, per la verità hanno provato a stimolare la mia curiosità verso le nuove tecnologie, ma figurati, io sono nato in un mondo in cui non c’era neanche la televisione.
Coach: Perchè non mi racconti un po’ la tua storia recente ?
Babbo Natale: Certo ecco io sono nato ad Atlanta nel 1931..
Coach: Ehi, aspetta, io credevo che fossi molto più vecchio e poi cosa c’entra Atlanta ?
Babbo Natale: In effetti altri hanno occupato la mia funzione prima di me usando lo stesso nome e se andiamo indietro nel tempo arriviamo addirittura ad un Sant’uomo un certo Nicola. Ma la funzione di marketing natalizio delle aziende, ha preso una nuova forma nel 1931 quando la Coca Cola ha progettato il Babbo Natale che vedi ora; si insomma quello vestito di lussuoso velluto rosso e pelliccia di ermellino.
Coach: Quindi il tuo vestito è stato scelto per assomigliare ad una lattina…
Babbo Natale: Bè, diciamo che il rosso, sullo sfondo bianco della neve non sta malissimo, anzi! Comunque credo di aver fatto il mio dovere fino in fondo e i risultati si sono i visti. Il pubblico è entusiasta e credo di aver fatto tante consegne da fare invidia a Fed Ex o Dhl. Si, ammetto che a volte abbiamo fatto un po’ di confusione. Una volta una signora di Milano ha ricevuto una motosega e nella stessa serata un bambino di Mantova riceveva un rasoio elettrico di ultima generazione! Abbiamo comunque superato questo tipo d’inconvenienti. Oggi con i codici a barre e lo scarico di magazzino just in time, il mio personale riesce a fare 10 volte le consegne di 10 anni fa.
Coach: Quindi sei ancora una uomo di successo ?
Babbo Natale: Non esattamente. Negli ultimi tempi le persone sono diventate molto esigenti e sempre più spesso non gradiscono il regalo che abbiamo previsto per loro. Si lamentano per piccole differenze tra quello che abbiamo scelto e quello che avevano desiderato. Sembra che non siamo più in grado di adempiere al nostro incarico primario: esaudire desideri.
Coach: Perchè credi che le persone siano diventate così esigenti?
Babbo Natale: Mah, certamente li abbiamo viziati. Prova ad entrare in un supermercato e a scegliere un dentifricio. Hai visto che cavolo abbiamo combinato ? Tra poco ce ne sarà un tipo per ognuno di noi o forse un kit per farselo su misura. Cioè io non posso accettare che un moccioso..scusami, un bambino di buona educazione, scoppi in lacrime perchè ha ricevuto un lettore MP3 del colore sbagliato. Io non l’accetto!
Coach: Ascolta Babbo, posso chiamarti così vero ? Chi si occupa di marketing deve per prima cosa sapersi adattare al cambiamento e essere flessibile nel tentativo di soddisfare i bisogno del cliente.
Babbo Natale: Il problema è che questi bisogni sono evanescenti, durano minuti e spesso non sono nemmeno coerenti. La gente non è più capace di desiderare, perchè se vuole qualcosa, va su internet, la ordina, la paga tra due anni. Hai sentito che se compri una SMART ti versano un assegno di 720 Euro! Ma come si fa a lavorare in queste condizioni !
Coach: Forse potresti lavorare un po’ sui desideri, magari aprirti un ufficio stampa e cominciare a rispondere alle lettere dei tuoi clienti.
Babbo Natale: Ci abbiamo pensato. Purtroppo ci sono problemi dell’ultima ora che ci hanno bloccato.
Negli ultimi due anni abbiamo ricevuto almeno 200.000.000 di lettere in più. E’ un numero ingestibile soprattutto con quest’impatto improvviso. Sono i cinesi che hanno scoperto che esisto e quindi, giù a scrivere, giù a chiedere. Questi scrivono solo nella loro lingua e gli interpreti sono pochi. Se li trascuriamo fanno un esposto al WTO dicendo che li stiamo discriminando. So per certo che ci sono almeno 80 babbi natale contraffatti, ma perfetti nell’immagine, che coprono l’Estremo Oriente dove noi non siamo mai andati.
Coach: Ma li avete denunciati ?
Babbo Natale: In realtà ci fanno comodo, per due motivi: il primo che coprono mass market dove non siamo ancora pronti ad andare, il secondo è che possiamo vantarci di essere quelli autentici e quindi la gente che conta, quella che sa scegliere, si rivolge solo ed esclusivamente a noi.
Coach: Mi sembra una gioco un po’ poco etico…
Babbo Natale: Purtroppo caro amico non ricordo neanche più bene il significa di questa parola. Ci sono poi mille problemi che devo affrontare. Per esempio i miei Karibu’, quelli che tutti credono renne, non sono facilmente sostituibili. Da quando alcune compagnie petrolifere stanno trivellando i loro territori di riproduzione in Canada, questi animali sono sempre più rari. Mi hanno detto che mi avrebbero fornito mezzi più sofisticati e veloci, ma fatemi il piacere…come vado a presentarmi alle persone a bordo di uno Stealth o di una Fortezza Volante. Non è il mio stile.
Coach: Babbo, tu dovresti chiederti, perchè non riesci ad adeguarti a tutti questi cambiamenti.
Babbo Natale: In verità sono demotivato. Insomma, invece delle musiche natalizie sento i registratori di cassa che ruggiscono, niente decorazioni di Natale, presepi da schifo, alberi che vengono acquistati mezzi decorati, famiglie divise sul dove e con chi passare il Natale e poi traffico, inquinamento, una puzza incredibile! Per me che vengo dalle zone fredde ed incontaminate è una tortura. Posso, secondo te, presentarmi ai bambini con la mascherina al carbonio sulla bocca ?
Coach: Quindi cosa farai?
Babbo Natale: Ho deciso di mettermi in proprio. Non credo che i bambini rimarranno trascurati. Le aziende sapranno trovare un sostituto, magari riusciranno ad appaltare il marketing natalizio in outsourcing a qualche paese dell’Est Europeo o all’India. Insomma, magari cambierà l’immagine un pochino, turbante ed elefanti invece che cappello di velluto e slitta trainata da renne, ma alla fine conta avvicinare il cliente al prodotto.
Coach: Non mi sembra un’idea natalizia, ma se ti può far riguadagnare la stima in te stesso. Dicevi che ti vuoi mettere in proprio ?
Babbo Natale: Si ho un’idea che mi solletica da un po’ di tempo e che se un paio dei miei ragazzi mi danno una mano
Coach: Me ne vuoi parlare ?
Babbo Natale: Ma sì, tanto ho già fatto tutta la documentazione ed il progetto è allo start-up. Mi specializzerà dal punto di vista geografico. Coprirà solamente un’area anche se molto vasta dove il mercato è praticamente inesistente. All’inizio dovremo affrontare dei cambiamenti. Sicuramente dovrò rivedere la mia immagine, ci vogliono nuovi abiti e forse taglierò questa barba. Lì fa troppo caldo.
Coach: Vorresti spiegarmi meglio di cosa si tratta.
Babbo Natale: Abbiamo creato una organizzazione che recupera in tutto il pianeta i regali che non hanno avuto successo. Una specie di outlet del regalo. Ci riprendiamo tutto e diamo al proprietario un buono del valore del 50% del regalo stesso. Dopo di che ridistribuiamo questi regali nell’area geografica di nostra competenza aspettandoci risultati emozionanti!
Coach: Ti brillano gli occhi, sembra quasi che tu sia ringiovanito. Ma dove lavorerai esattamente ?
Babbo Natale: Tra Bengasi e Città del Capo! Il continente nero, MAMA AFRICA! Ma la vera novità e che non faremo la distribuzione solo una volta l’anno ma tutti i giorni. Siamo certi che sapremo soddisfare i desideri dei bambini africani. Siamo dei professionisti e abbiamo un curriculum di tutto rispetto!
Coach: Mi sembra un’idea innovativa, insomma andarsi a riprendere tutto ciò che non ha soddisfatto il mondo moderno e ridistribuirlo ad un mondo che viaggia in ritardo cronico dove la gente non ha molto, ma ha ancora un’idea precisa di cosa significa desiderare. Bravo, è proprio un’idea geniale !
Ascolta, però come farai con le consolle dei video giochi e i telefonini riciclati, in quei luoghi di elettricità non ce ne è mica tanta ?
Buon Natale:……..