Supernova Festival – The Day After

Supernova Festival – The Day After

Avete reso tutto possibile. Con il sorriso, la disponibilità, la voglia di divertirvi e ascoltare bella musica, il buon viso di fronte a qualche piccolo disagio. Grazie di averci aiutato in questo modo. Di sicuro alcune cose sono da aggiustare, in fondo l’esperienza del primo anno serve anche a questo: vivere la situazione e la location, capirne i pregi da valorizzare e individuare i problemi da risolvere.  Ma i vostri sorrisi e l’aria rilassata sul traghetto di ritorno sono la concreta risposta alla domanda che inevitabilmente ci siamo posti: “sarà andata bene?” Grazie quindi ragazzi a tutti della vostra partecipazione, che è stata decisamente attiva.

Eccomi di ritorno  dal festival (trovi le foto sopra),  mi permetto di citare un pezzo di mail che gli organizzatori hanno mandato ai partecipanti  a fine evento perchè rende molto bene l’idea di chi fa questo mestire con passione e ci mette la faccia. :-) Supernova, “che come una stella è arrivata ha attraversato il ponte ed è atterrata nuovamente al punto di partenza. Da porto a porto in un mare di musica, di bagni in acqua fresca e cristallina, di albe e tramonti dietro i monti del Velebit e le dune dell’isola di Pag”.

Bella esperienza vissuta a pieno ed in ottima compagnia. La performance più coinvolgente e galvanizzante è stata quella dei We Love, quella più tecnica e meticolosa di Timo Maas invece da Ellen Allien mi aspettavo qualcosa di più, un po’ “didascalico” il suo dj set. Evento ben riuscito anche se con spazi di miglioramento: da raffinare l’integrazione del festival nel sistema turistico dell’isola in bassa stagione.

Nonostante il numero di  appassionati sia stato suffiente, ci si aspettavano più persone al Supernova .. è chiaro che la sostenibilità di un festival del genere si basa anche sui numeri, le adesioni si incrementano col passaparola, il buzz si espande viralizzando le informazioni, il contenitore diventa attraente se si riempie di contenuti rilevanti. IMHO più questi festival rimangono nella nicchia di appassionati di musica elettronica e meglio è, perchè più si risale la coda lunga verso la massa e più si incontrano distorsioni dei partecipanti verso lo sballo perdendo di vista la qualità della musica e banalizzando la peformance dell’artista: purtroppo in Italia ci manca la cultura a questo tipo di musica.

Spero comunque che se ne organizzi una seconda edizione l’anno prossimo: confermerei la vacanza 😉

Ciao
Adriano

[DISCLAIMER] il pacchetto Large (viaggio + soggiorno + festival) mi è stato offerto da Amatori Tour Operator, a scanso di equivoci tutto quello scrivo corrisponde a quello che penso e nella più totale trasparenza mi sono sentito libero di scrivere com ho vissuto la vacanza.

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