The Culture of Good Enough

The Culture of Good Enough

“it’s a competitive world” – Everything Counts / Depeche Mode

Vorrei metter a fattor comune due ottimi post pubblicati recentemente:

Max ha scritto “i vicoli ciechi del web, il troppo stroppia

Leo ha scritto “i social e le agenzie di comunicazione

che ragiornano sullo stato dell’arte del nostro settore e sulle dinamiche di interpretazione dei social media: benvengano le riflessioni su questi temi che IMHO non sono mai abbastanza.

Premettendo che qualsiasi saranno gli sviluppi tecnologici il valore della propria rete sociale è un qualcosa di inestimabile e che la comunicazione, a qualsiasi livello, dovrebbe essere progettata per far sì che la spinta creativa sia retta da una forte base strategica continuano ad esserci tante correnti contrastanti che a volte ci portano da una parte a volte ci portano dall’altra, anche senza volerlo.

Chi è dentro le dinamiche ma guarda anche con una visione complessiva, nota i paradossi degli influencer italiani e delle agenzie di marketing/comunicazione italiane, c’è ancora molta strada da fare, inizierei dal disintossicare un mercato drogato di fuffamen che si alzano la mattina e si improvvisano social media strategist, subito a seguire tutte le agenzie che non hanno competenze/risorse interne per effettuare determinate attività ma si rivendono lo stesso questi servizi verticali (sub-sub appaltando in modo oscuro e sotto-banco). 😉

Ciao
Adriano