Treasure Of The Lost User Story

Treasure Of The Lost User Story

“the difference between our present and future is defined by the roads and bridges we build between relevance and prevalence” by @briansolis

Bella esperienza il Better Sofwtare 2010,  seppur con qualche ristrettezza riguardo la logistica (due sale su tre disponibili erano troppo piccole rispetto alle persone presenti) nel complesso la qualità dei contenuti è stata buona.  Le tempistiche dei due giorni di conferenza sono state molto serrate e veloci nonostate ciò c’è stato spazio per momenti di networking e di confronto con i partecipanti. Decisamente notevoli gli speech di Francesco Cirillo, Edoardo Schepis, Jacopo Romei e Roberto Venturini: in generale mi è piacuto molto l’approccio di tutti gli speaker che non si sono fatti nessun problema a raccontare momenti di crisi e fallimenti dei loro progetti.

Ho aggiunto e approfondito alcune questioni del grande tema delle metologie agili … mi sono portato a casa della buone considerazioni anche se non sono riuscito a colmare la totalità dei miei dubbi. Dato per assodato il fatto che ogni metodo agile deve essere congruente con il contesto in cui viene usato … “alla fine della fiera” dagli speech e dalle esperienze portate come casi pratici alla conferenza è emerso che le web agency che al loro interno hanno un’area “produzione” ed un’area “comunicazione” sviluppando progetti integrati dove si elaborano processi che riguardano entrambi quei due “mondi” … sono un po’ tutte sulla stessa barca: applicano il modello water fall per lo sviluppo di soluzioni web orientate al software e prendono a bisogno quello che c’è di positivo dall’agile (extreme programming, scrum o lean che sia)  dando vita ad un proprio modello “ibrido” che è un mix dei vari concetti …. oltre ad Alberto, Jacopo (che stimo profondamente) e pochi altri precursori che stanno infondendo la cultura intorno a queste tematiche e che spingono fortemente per la ligia applicazione di queste metodologie non vedo ancora una soluzione definitiva per applicarla oggi in agenzia.

IMHO, tutta la prima fase dell’ideazione del progetto dove si mixano politiche commerciali dell’agenzia verso l’azienda potenziale cliente che sfocia una proposta di contratto è di una criticità disarmante. Capire se e come applicare l’agile in fase di preventivazione di un nuovo progetto ad un nuovo potenziale cliente è un rischio che carica una responsabilità  immane sulle spalle dell’Account o del Project Manager che si scaricherà solo nel momento finale della riuscita del progetto (che è successiva alla firma del contratto) dove la qualità percepita corrisponderà alla qualità attesa. La scelta di proporre un contratto con il budget aperto in riferimento all’interation meeting dove fare la stesura delle user stories ed il planning game, non è applicabile a tutti i progetti e non è applicabile a tutti i clienti. Ma è solo così che l’azienda beneficierà a pieno dell’agile, prendendo coscenza e consapevolezza di come verranno applicati gli obiettivi che ha e come verranno soddisfatte le sue esigenze, questo perchè ogni user story produce il dettaglio di cosa vuole e in che termini l’utente finale.

Non sono mai stato un purista e non ho intenzione di diventarlo adesso: il grande tema dell’agile in Italia sta entrando in questo periodo nelle discussioni del nostro settore, pertanto è normale che sia un tema molto caldo in cui si confrontano più scuole di pensiero. Il primo ad assimilare l”agile è stato il mondo della programmazione, ma comprendendo principi applicabili anche ad altri mondi il discorso si sta espandendo a macchia d’olio, in realtà il secondo mondo che in questo momento sta assimilando questi concetti è quello del design delle interfaccie analizzando l’esperienza d’uso, prima che ci arriverà anche il Marketing (in Italia) ne dovrà passare ancora di tempo.

A prescindere da tutto, per un Markettaro che lavora in agenzia, acquisire skill riguardo le metodologie agili apporta valore aggiunto alla figura professionale, aggregare una serie di obiettivi di progettazione web sia dal punto di vista della programmazione sia dal punto di vista del marketing fornisce una visione d’insieme necessaria per garantire la buona riuscita del progetto (l’Agile è espressamente Customer Oriented per questo si sposa bene con il Marketing).

Come sempre i commenti sono aperti, mi fa piacere conoscere il tuo punto di vista. 😉

Ciao
Adriano

2 Comments

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Ila,

    inserendo anche la figura dell’Art Director/ Designer delle Interfacce durante la riunione della stesura delle user story ho trovato benefici 😉

    Ciao
    Adriano

  • Author Comment Avatar
    Ilaria Mauric / Reply

    Ciao Adriano,

    siamo nella stessa barca :)
    Tutto il post, e soprattutto la sua conclusione, mi hanno fatto riflettere. Parli di visione d’insieme ed è verissimo. Mi sento di aggiungere che, nella mia per ora piccola e limitata esperienza agile, ho notato un grande vantaggio non solo nella visione d’insieme ma anche nella possibilità di discutere un progetto con tutto il gruppo di lavoro… che questa discussione avvenga in fase di quantificazione degli sforzi mi aiuta moltissimo: a lanciare idee (di tutti), a discuterle, a capire il lavoro degli altri e l’opportunità di alcune scelte. Per ora non mi sembra poco. Certo: l’impegno e la fatica che costa sono alti, ma credo (così mi sembra di capire di giorno in giorno) che si tratti solo di un approccio diverso.
    Molto tempo che investo da sola a ragionare, posso spenderlo più proficuamente con una riunione o una domanda in più fatta al momento giusto: e alla fine ci guadagna tutto il gruppo di lavoro. Sono curiosa di vedere come cambierò il momento di “creazione grafica”… mi sembra che stia già cambiando.
    L’unico timore (per ora) è quello di riuscire a preservare la spinta creativa e innovativa (a livello grafico e di comunicazione). Mi sembra che sia un timore condiviso… Ma ci stiamo lavorando :)

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