Social Media Marketing Master

Social Media Marketing Master

Guest Post di Claudio Cecarini – Marketing and Communication Assistant

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Master in social media marketing, quale utilità?

Girovagando per la rete a caccia di master universitari, mi sono imbattuto in quello che credo sia il primo master, nell’ambito della vasta offerta universitaria inglese, dedicato ai social media. Ad offrirlo è l’università di Birmingham City (ex University of Central England) che da quest’anno ha cercato di rinforzare la sua offerta offrendo corsi mirati a soddisfare le esigenze del mercato inglese.

La nascita di questo corso, a cui viene contestato di essere “troppo semplice“, ha innescato diverse polemiche (vedi questo articolo comparso sul Daily Telegraph). Insomma davvero, si chiedono alcuni studenti, abbiamo bisogno di un master di un anno per imparare ad “usare Twitter”? Ovvero: i social media sono facili e tutti siamo in grado di usare Facebook e Twitter da soli quindi a che pro frequentare un Master? L’altra critica è: oggi usiamo Facebook, domani chissà … ergo i saperi trasmessi da questo corso saranno presto superati.

Banalizzazioni di questo tipo non sono nuove e riflettono tutti gli scetticismi (e i pregiudizi, molto spesso fondati per la verità) di molta opinione pubblica inglese verso i famigerati “Mickey Mouse degrees“. Sappiamo tutti che usare una piattaforma per fare business è un altro paio di maniche rispetto al nudo saper-fare tecnico. E sappiamo anche che certi saperi sopravvivono a qualunque cambio di piattaforma.

Le perplessità maggiori, per quanto mi riguarda, vengono dal dubbio che forse un master di un anno potrebbe non essere lo strumento migliore per avvicinarsi ai Social Media. Specialmente se non si affrontano casi reali e problemi concreti, si rischia di affogare nella teoria. Ovviamente dopo questo corso ne sono spuntati subito degli altri: alla Salford University di Manchester o alla prestigiosa City University of London (che secondo me non fa altro che offrire un corso di media studies con un tocco di 2.0 che fa tanto cool). La risposta alle critiche, da parte del direttore del corso di Birmingham City, Jon Hickman non è tardata tuttavia ad arrivare ed il corso sembra comunque aver riscosso molto interesse. Forse mi sbaglio e probabilmente il pragmatismo inglese farà di questi corsi qualcosa di veramente spendibile sul piano lavorativo, andando a colmare quella che è una vera lacuna dei corsi di marketing tradizionali ed è sempre di più sentita come una necessità da parte delle aziende. Da ex-studente di Scienze della Comunicazione, però non possono che venirmi in mente le parole del mio professore di Diritto dell’Informazione: è difficile supporre che una persona si trasformi magicamente in un buon comunicatore per merito di un corso di laurea.

E alla domanda se davvero abbiamo bisogno di un master di un anno per imparare ad “usare twitter” tu cosa risponderesti?

Ciao
Claudio

2 Comments

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    Claudio / Reply

    Ciao Daniela,
    Innanzitutto grazie per la risposta. Vedo che sei d’accordo con me nel considerare in maniera separata le competenze tecniche (piuttosto banali nel caso di molti social network) da quelle ‘strategiche’. E’ per questo motivo che le critiche della stampa non mi avevano convinto, cosa che in ultima istanza mi ha portato a scrivere questo post. Devo ammettere anche che la grande quantita’ di case studies che propone il ‘tuo’ Master in social media marketing fuga i miei dubbi sulla possibilita’ che si perda il contatto con il mondo reale(almeno per quanto riguarda lo IULM!). Dunque ben vengano i master in social media marketing!

    La mia sola perplessita’ arriva quando mi trovo a confrontare un corso di questo tipo con uno di marketing ‘convenzionale’. Non trovi che le due offerte debbano giacere su due livelli separati, invece di competere? Spesso i corsi web-related si propongono (un po’ furbescamente) come alternativa ad un vecchio e deprecabile marketing tradizionale. Confrontando i programmi didattici di vari corsi sono giunto ainvece lla conclusione (correggimi se sbaglio) che lo studente (o il professionista)con alle spalle delle solide basi di marketing tradizionale sia invece il vero candidato ideale per frequentare questo tipo di corsi.

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    Daniela Trifone / Reply

    Ciao Claudio,
    sono una delle docenti del master in social media marketing allo IULM di Milano (si, anche qui in Italia abbiamo corsi specializzati ;).

    Io direi che un anno di studio per comprendere come utilizzare efficacemente strumenti per la condivisione di contenuti corporate non basta, ma avere una solida base di teorie di marketing e comunicazione è assolutamente necessario per non provocare danni alle aziende clienti che si affidano a noi.

    Saper usare twitter et simila come lifelog personale infatti è piuttosto differente che doverlo utilizzare per promuovere il catalogo prodotti di un’azienda, le offerte commerciali in essere o semplicemente promuovere i suoi valori. I canali potrebbero essere uguali ma gli obiettivi strategici nei due casi sono completamente differenti.

    Molti tool del web sociale non richiedono conoscenze tecniche approfondite per essere utilizzati; strumenti come Facebook sono progettati proprio per essere usati in maniera semplice da tutti.
    Quando scende in campo un’azienda però le cose cambiano e il focus si sposta dal “ci sono!” a “come ci sono” e “perchè ci sono”.

    Questo è il motivo per cui credo che un master, o comunque un percorso di studi che permetta di cogliere questo tipo di sfumature e padroneggiare le criticità annesse, sia da considerarsi un elemento a favore dei futuri professionisti della comunicazione online. Questo stesso motivo mi ha spinto ad accettare il mio incarico, nella speranza di dare basi solide a chi ha deciso di intraprendere una carriera in un settore decisamente innovativo.

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