OpenCamp – The Day After

OpenCamp – The Day After

Questa volta non è semplice scrivere il resoconto dell’OpenCamp: prima di tutto mi scuso se nonostante i buoni propositi di questo mio precedente post non sono riuscito a presentare uno speech, ma la settimana appena trascorsa è stata piena di impegni e non sono riuscito a preparare nulla, comunque adesso ti racconto un pò di aspetti positivi e negativi di questo BarCamp dedicato all’OpenSource. Inizio dicendo che il format BarCamp è ormai stra-collaudato e di indiscutibile successo, come evento di non-conferenze. Interessanti il talk di Simone Onofri sul Web Semantico, molto vicino alle mie opinioni quello di Roberto Galoppini in merito al Businnes nell’Open Source, veramente originale quello di Antonio Patti con il suo progetto FreeBizProjects ed infine veramente “OldSchool” quello di David Tomassi sull’ Italian Crack Down.

Degno di nota l’intervento di Robin Good…che non ha fatto un vero e proprio talk, ma meglio ancora ha conversato ed intervistato gli OpenCampers seduti in platea. Ottimo dialogo instaurato con Luca Sartoni del RavennaLug e Robin. Sono d’accordo anch’io quando si dice che bisognerebbe intraprendere la strada che fa uscire l’Open Source dagli ambienti di addetti ad i lavori ed aggiungo con i mezzi, modi e verso le persone giuste. IMHO, i mezzi sono tutti questi eventi collaborativi partenti dal basso, i modi si realizzano svincolandoci dal puro tecnicismo informatico e mostrando i veri valori della filosofia Open Source e le persone giuste sono tutti quelli che hanno voglia di mettersi in gioco e di confrontarsi costruttivamente con gli altri. Felicissimo di aver piacevolmente conversato con Feba di Twitter, Likemind e Corporate Blog…da subito mi è sembra una ragazza (geek) molto sveglia e decisa, con idee molto chiare in testa (la prima corporate blogger girl che ho conosciuto in vita mia); altrettanto felice di aver parlato con Alessio Iacona del forum sul Corporate Blogging che ha aperto su Neurona e dulcis in fundo con il mio modello di Prof. 2.0Stefano Epifani argomentando BlogLab. Inoltre è stato ottimo (come sempre) il Ben-Di-Dio di SanLorenzo: Antò, mi dispiace che non sei potuto venire personalmente, ma sembra che il cibo di SanLorenzo ai BarCamp non ha più bisogno di qualcuno che lo spiega…viene divorato ed apprezzato per la sua bontà! 😉

Diciamo che le note dolenti iniziano con l’organizzazione dell’evento..abbiamo iniziato con 1H 15min di ritardo e molti hanno nettamente sforato i 20min di talk, il wi-fi non c’era (fortuna l’UMTS streaming di Robin Good); poi verso la fine della giornata facendo conoscenza con altri OpenCampers e discutendo dell’evento..ci siamo intrattenuti in conversazioni spontanee sotto il porticato dell’Università…ma ho assistito a dialoghi sconvolgenti/sconcertanti (non riesco a citare i tipi, perchè non mi ricordo i nomi): chi dice che non sono stati invitati altri lug romani per i rapporti di indifferenza tra di loro; chi dice che l’OpenCamp con 30 persone era già un successo, perchè a Roma un evento con 30 persone è considerato andato a buon fine; chi dice che bisognerebbe pubblicizzare i BarCamp quasi esclusivamente attraverso i comunicati stampa delle agenzie e divulgare il verbo verso le masse tramite la carta stampata…IMHO, tutte opinioni che non stanno ne IN CIELO ne IN TERRA! :-( I miei spunti di riflessione sono rappresentati da queste domande:
– dove erano tutti gli altri lug italiani? Ma soprattutto sono stati invitati?
– dove erano tutti gli altri pinguini italiani? Ma soprattutto sono stati invitati?
– dov’erano tutte le altre community del mondo FreeSoftware/OpenSource italiane? Ma soprattutto sono state invitate?
Le registrazioni in reception si aggiravano a soli 80 persone…ho avuto la sensazione che l’evento sia stato organizzato per rivolgersi esclusivamente ai blogger/barcampers che si interessano all’OpenSource….è come sparare una cartuccia a salve cercando di colpire il target che ha il nobile compito di diffondere la CULTURA Open Source in Italia.

Come al solito le foto le trovi su Flickr, i video da MasterNewMedia ed i post su Technorati.

Ciao
4 EveR YounG

21 Comments

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Simone,

    grazie del commento e quando pubblichi le slides fai un fischio che le scarico! 😉

    Ciao
    4 EveR YounG

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    Simone Onofri / Reply

    Ciao!
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio intervento, e a breve pubblicherò le diapositive sul mio sito.

    Riguardo la questione del numero dei partecipanti io non mi preoccupere molto. Consideriamo infatti che essendo un BarCamp specifico il target è necessariamente più stretto. Poi chi lo ha detto che una festa per riuscire bene deve avere moltissimi partecipanti!

    Credo sia stato un Successo!

    PS. grazie anche per la foto 😉

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Valerio e Simone,

    grazie per il commento, ma forse non sono riuscito a spiegarmi bene prima…il mio post non rappresenta in nessun modo un attacco al vostro lug..ma analizza (in modo tagliente) le varie sfaccettature dei barcamp in relazione al mondo open source.

    Anch’io come voi mi dedico anima e corpo alla gestione del lug (insieme ad altrettanti pinguini con la stessa passione)e mi sono impegnato ed adoperato (insieme ad altrettanti blogger con la stessa passione) nell’organizzazione di un barcamp.

    Inoltre vi ringrazio per le pecisazioni, ma ho solo riportato quello che ho sentito da alcuni (riferimento all’obiettivo di 30 persone).

    Comunque come ho detto anche a Nicolò, mi fa piacere rimanere in contatto con voi, magari per future collaborazioni tra lug.

    Ciao
    4 EveR YounG

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    Simone Amati / Reply

    Sono uno dei founder e VP del TorLUG (Tor Vergata Linux User Group) e posso confermare a tutti che siamo stati avvisati dall’egregio Nicolò il giorno dopo che ha deciso di realizzare l’evento. Oltre a ciò ci ha anche fornito le sorgenti dei manifesti (rigorosamente in formato open) per stamparli ed affiggerli nel nostro ateneo.
    Rapporti di indifferenza tra LUG romani non esistono ed anzi collaboriamo attivamente quando c’è da organizzare qualcosa (vedi Linux day con 1000 partecipanti). L’unico LUG galeotto è il LUG di Roma3, se esistete battete un colpo…
    Quindi:
    – dove erano tutti gli altri lug italiani? CHI ALL’OPENCAMP E CHI NO!
    – Ma soprattutto sono stati invitati? SI
    – dove erano tutti gli altri pinguini italiani? CHI ALL’OPENCAMP E CHI NO!
    – Ma soprattutto sono stati invitati? SI
    – dov’erano tutte le altre community del mondo FreeSoftware/OpenSource italiane? CHI ALL’OPENCAMP E CHI NO!
    – Ma soprattutto sono state invitate? SI

    HA SENSO PORSI QUESTE DOMANDE RETORICHE?… Non credo, mi sembrano un po’ troppo tendenti alla polemica spicciola.

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    Nicolò Risitano / Reply

    scusate gli errori, non ho riletto per niente, scusate ancora :(

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    Nicolò Risitano / Reply

    Per : 4 EveR YounG

    Sono pienamente d’accordo, è sicuramente un argomento da approfondire, sicuramente uno dei motevi e che non tutti possono permettersi lunghe viaggi, magari la formula barcamp, ad alcuni non piace (a me si), forse per altri miliardi di motivi, ma senza dubbio, bisogna capire perchè c’è sempre scarsa partecipazione del mondo open source a qualunque cosa non sia fatta da loro (non è un caso che nel mondo opensource e free software si reinventa centinaia di volte la ruota).

    Sarebbe bello rimanere in contatto, sensaltro verranno fuori interessanti cose, per qualsiasi cosa il mio contatto jabber/gtalk è neroclaudius@gmail.com che è anche la mia mail…

    ciao

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    Valerio Bruno / Reply

    Confermo che come LUG (Torvergata Linux User Group) siamo stati invitati, ma per impegni della maggior parte dei membri non abbiamo potuto partecipare come associazione.
    Io sono arrivato nel pomeriggio, appena mi è stato possibile.
    Mi sembra normale che i partecipanti fossero già tutti interessati e a conoscenza della cultura Open, quanto meno per il nome dell’evento.
    Direi inoltre che il numero dei partecipanti è stato abbastanza adatto allo spazio a disposizione per l’evento.

    Valerio Bruno – http://www.torlug.org

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Antonio,

    scusa per l’errore di battitura sul tuo cognome, ho appena corretto..spero che le foto siano venute bene! In Bocca al Lupo per FreeBizProject! 😉

    Ciao
    4 EveR YounG

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    4 EveR YounG / Reply

    4 EVER YOUNG IGNORA I TROLL!

    In riferimento al commento su Ezra Pound:
    Non accetto nessun tentativo di trollismo in questo blog!
    Non censuro i commenti di TROLL, li ignoro!
    Se c’è qualcuno che vuole mischiare l’OpenSource con la Politica è meglio che se ne vada da questo blog!

    L’IP DEL TROLL E’ 87.11.229.158

    Ciao
    4 EveR YounG

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Julius,

    immaginavo un tuo commento, ho solo citato il talk (buon approccio espositivo) di Tommaso..senza entrare nel merito della questione..capisco benissimo la delicatezza nell’affrontare il discorso….

    Ciao
    4 EveR YounG

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Nicolò,

    grazie anche a te del commento, concordo con alcune tue spiegazioni. Le mie domande rappresentano degli spunti di riflessioni costruttive, perchè come te faccio parte attivamente di un lug italiano e come te ho organizzato un barcamp.

    Ribadisco che non è semplice organizzare un barcamp tematico..ma penso che si possa migliorare e crescere da organizzatore di questi eventi se si ragiona sulla bassa adesione del mondo OpenSource italiano.

    Mi fa piacere rimanere in contatto con te, magari per future collaborazioni tra lug.

    Ciao
    4 EveR YounG

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Roberto,

    grazie del commento, ci sono diversi argomenti da approfondire su questo filone dell’OpenSource! Appena riesco a ritagliarmi un pò di tempo, mi dedicherò a SugarCRM: con un approccio sia Marketing Oriented sia OpenSource Oriented 😉

    Ci risentiamo presto!

    Ciao
    4 EveR YounG

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    David Tomassi / Reply

    Tengo a precisare che io stesso ho definito “vecchio” il caso del crackdown del ’94, ma in realtà il talk era finalizzato ad un’analisi dei fenomeni sociali e giuridici di allora confrontati con i nostri giorni.

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    Antonio LdF / Reply

    Beh grazie ancora per le foto e per il supporto durante l’approvigionamento.

    Solo una cosa, a proposito di cibo..mi chiamo Patti non Piatti!

    😉

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    Elzra Pound nelle citazioni. / Reply

    Da wikipedia, l’enciclopedia libera.

    Dal 1941 al 1943 Pound realizzò per la radio italiana numerose trasmissioni in inglese in cui difendeva il fascismo e accusava gli angloamericani e le banche ebraiche di aver voluto la guerra. Trasmesse in Inghilterra e USA queste trasmissioni gli valsero un’incriminazione per tradimento da parte del governo americano.” Durante la R.S.I. (ottobre 1943 – aprile 1945) continuò la sua attività giornalistica e compose due Canti in italiano (72-73) in cui ribadiva la solidarietà al fascismo.

  • L’evento non è stato mai detto, è stato a cura della SAPIENZA LINUX USER GROUP.

    LSLUG http://www.ls-lug.org

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    Julius / Reply

    Ancora si parla di Italian Crackdown? Sono passati ormai tredici anni. Il processo (per quello che mi riguarda) è andato a sentenza nel 2003.

    Mi sembra che si perda tempo a guardarsi i piedi. Ormai è archeologia.

  • Pingback: Casual.info.in.a.bottle » Blog Archive » Opencamp: impressioni semi-casuali…

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    Nicolò Risitano / Reply

    Inanzitutto grazie per aver partecipato all’OpenCamp, poi volevo rispondere alle domande fatte nel post e risolvere alcune questioni, essendo uno dei principali ideatori dell’OpenCamp.

    Per il ritardo d’inizio mi scuso a nome di tutto il lug lslug, per il wifi purtroppo non c’è stato nulla da fare, avendo scelto come sede un università come la sapienza, avere queste cose diventa sempre troppo complesso e alcune volte impossibile.

    Per l’affluenza, noi lo consideriamo un successo, fare un evento a Roma è una delle cose più complesse che ci possa essere, soprattutto su determinati argomenti, non è assolutamente vero che gli altri lug romani non sono stati invitati, ho più volte postato sulla mailing list di coordinamento romano per invitarli, ad esempio il TorLug è venuto con alcuni rappresentanti, non so chi ha detto che i barcamp vanno comunicati solo con la carta stampata e comunicati ma sono della tua stessa idea su questo argomento, per quanto riguarda gli altri lug d’Italia vale la stessa cosa, è stato annunciato l’OpenCamp su i vari sistemi di comunicazione luggari, è stao messo anche su Punto Informatico, è stato mandato a vari news group, violando anche apertamente i manifesti di detti newsgroup, quindi non si può dire che non avvessi detto a nessuno che c’era questo evento, avevo mandato delle mail anche a dei politici (per par condicio avevo mandato sia ad una parte che all’altra) avevo mandato anche una mail al blog di beppe grillo per dirti fin dove mi ero spinto con la comunicazione dell’evento.
    Il perchè di (come dici tu) “solo” 80 persone io non te lo so spiegare.

    Purtroppo alcune problematiche sono anche dovute alla MIA scelta di usare l’università, è una mia fissazione, ma sono dell’idea che se uno spazio e publico e giusto usufruirne, e poi siamo un lug universitario quindi mi sembrava la sede naturale, sicuramente se lo facevamo al linuxclub come il RomeCamp avremmo avuto forse meno problemi.
    Parte dei problemi sicuramente è dovuta alla nosta non esperienza, abbiamo meno di un anno di vita, questo è il nostro 3° grande evento, faremo di meglio la prossima volta 😀 .

    Il problema della comunità open italiana, comunque, e che non c’è collaborazione, ti basta partecipare ad una qualsiasi lugconference per rendertene conto, ogniuno guarda all’orticello suo, non c’è spirito di condivisione.
    Io la vedo cosi, potrei anche sbagliarmi, ma ogni volta che si parla ad un organo coordinatore (CHE NON E’ ILS) saltano tutti dalla sedia e cominciano ad urlare, come mai????

    Saluti
    Nicolò Risitano
    LSLUG

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    Roberto Galoppini / Reply

    Il mio intervento era rivolto a chi del free software vuole fare una professione senza andare nella silicon-valley. Per quanto molto si possa dire sul rapporto tra community ed impresa, come sugli open source business models, bisogna poi fare i conti col fatto che in da noi i Venture Capitalists praticamente non esistano e che il fabbisogno IT di una PMI spesso si limita all’essenziale, a volte nemmeno quello.

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    4 EveR YounG / Reply

    Ciao Nicola,

    concordo con te sul discorso di saper organizzare un BarCamp…..ci vuole un buon staff e bisogna curare diversi aspetti particolari…ti ringrazio per l’apprezzamento sul MarCamp che abbiamo organizzato recentemente.

    Se non sbaglio Vittorio Pasteris aveva fatto un decalogo per chi volesse organizzare un BarCamp.

    Per quanto riguarda la foto, non ti preoccupare le ho pubblicate sotto licenza CC, quindi basta la citazione ed il gioco è fatto! :-) Carino il video, ma io aspetto con ansia di vedere quello della GirlGeekDinner! 😉

    Ciao
    4 EveR YounG

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    Nicola Mattina / Reply

    Non è detto che uno smanettone sia anche un bravo organizzatore di eventi: sono due cose completamente diverse. Alcuni barcamp sono venuti bene: molto ben organizzato per esempio quello di Ancona, un po’ meno quelli di Roma all’inizio dell’anno e il Ritalia. Non per niente l’organizzazione di eventi è una professione: a volte si confonde la modalità di organizzazione (in questo caso il torno informale, la lista degli interventi che si prepara all’inizio della giornata…) con il fatto che si può presentare anche qualcosa di molto approssimativo oppure che si può fare un po’ come si vuole.
    Ci sarebbe quasi da fare un piccolo prontuare del barcamper 😉
    Nicola

    P.s. Ho usato una tua foto nel video che trovi qui: http://blog.nicolamattina.it/?p=409

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