Professione Marketing

Professione Marketing

di Valentino Maiorano

“L’Ict è un mare magnum”. Esordisce così uno dei nostri intervistati, descrivendo il territorio di caccia del professionista del web marketing. Il panorama dell’Information and Communication Technology apre scenari in continua evoluzione. Ma come si diventa esperto di marketing nella Rete? Quanto conta la formazione universitaria, rispetto a una preparazione acquisita direttamente sul campo? E quali sono gli strumenti nuovi utilizzati, in confronto al marketing tradizionale? Sono le domande a cui cercheremo di dare una risposta immediata.

“Sono laureato in economia aziendale e mi sono licenziato dal mio vecchio lavoro non appena è uscito il fenomeno Internet, per partecipare a un Master in E-Business Management e potermi così inserire nel mondo lavorativo del Web, quello che avevo compreso che mi sarebbe piaciuto fare”. Inizia così il racconto di Marco, 33 anni. “Lavoro in ambito e-business, soprattutto in area Customer Relationship Management – specifica – quella branca del marketing che tende a gestire le relazioni b2b e b2c, tramite un software dedicato”.

“Sono approdato nel settore dopo un Master specifico. Prima mi ero laureato in biologia”, è il racconto di Michele Vergnani, 34 anni. “Lavoro nell’ufficio marketing. Fra le altre mansioni classiche, curo il sito web e le iniziative internet ed e-mail”. Esperienza di segno opposto per Matteo Manghi, libero professionista di 30 anni. “Non ho fatto l’università, sono un self-made man”. Una formazione professionale che si è sviluppata attraverso l’esercizio dell’attività lavorativa, supportata dalla frequentazione di alcuni moduli di studio specifici. “Studi tecnici e poi qualche lavoretto – spiega Matteo – fino ai corsi su Internet e gestione di database”.
Due percorsi differenti per approdare allo stesso porto. I professionisti del web marketing devono però anche confrontarsi con metodologie, tecniche e strumenti nuovi, rispetto alla promozione con metodi tradizionali. “È importante distinguere le funzioni dei diversi software: spesso molti fanno le stesse cose – spiega Matteo – e la differenza deriva dalla possibilità delle personalizzazioni e di come il software viene presentato”. Approfondisce l’argomento Marco. “Il Crm è uno strumento nuovo: si cerca di comprendere le esigenze di fornitori, distributori e clienti finali e fornire loro dei servizi sempre migliori; il tutto è governato da una piattaforma tipicamente internet based”.

“Poi vedo in grandissima espansione gli strumenti di business intelligence – prosegue Marco – resi anche maggiormente user friendly, perché possano essere utilizzati anche direttamente dal marketing e i Content Management System, che sono strumenti per aggiornare un sito internet senza essere tecnici”. Conclude poi il ragionamento, illustrando la sua ricetta semplice: “Un prodotto legato all’Ict deve essere comunicato correttamente e aggiornato costantemente”. È l’unica strada, per Marco, da seguire in nome della gestione commerciale attraverso canali innovativi. Michele mette in evidenza la curva dell’obsolescenza programmata dei prodotti. “Direi che si cerca di realizzare le idee di sempre che, anche grazie all’open source, sono più alla portata di tutti. Un prodotto ICT ha la caratteristica di essere presto obsoleto: quindi studio, promozione e vendita devono essere veloci”.

Nella Rete, tra i vari nuovi strumenti utilizzati dal professionista del marketing, grande sviluppo ha registrato il ricorso al cosiddetto marketing virale, più selettivo e mirato. Spesso questo crea dei problemi all’utenza, con il rischio che la campagna si possa tramutare in spamming vero e proprio. Cerchiamo di capire quale sia il limite entro cui un professionista si muove per scansare eventuali passi falsi. “Io sono per le e-mail inviate solo se richieste esplicitamente, il resto è poco gradito – è la risposta secca di Michele, che aggiunge – io stesso sono vittima di inutile spam, che mi fa perdere molto tempo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Matteo. “lo propongo mai ai miei clienti, se non nel caso di specifica approvazione – precisa – all’invio da parte di chi riceve l’e-mail: se usato così, è uno strumento efficace, non invasivo e molto interessante”.

“Se usato bene l’e-mail marketing è eccezionale e fornisce un reale valore aggiunto a chi ne è destinatario”, è l’opinione di Marco. “Se abusato, invece, è un autogol per chi è talmente miope da farlo – prosegue – ed è purtroppo di danno un po’ per tutto il sistema perché fa calare la fiducia verso l’utilizzo dello strumento”. Il senso è che “il destinatario – osserva – si può anche seccare un po’ di averla ricevuta”.

Praticità di metodologie nuove, e in costante innovazione, ma anche un certo rispetto verso gli utenti, da non bombardare di e-mail non desiderate. Tutto questo non sempre è vero, o comunque, questa attenzione non sempre è mantenuta. Ma il web marketing, come altri settori dell’economia, ha risentito (e tuttora risente) delle difficoltà dell’economia in generale. La prossima puntata vedremo di capire quali siano le strade battute per superare una crisi che è globale. Cercheremo anche di scoprire se la psicologia è un’arma molto usata dal professionista del marketing.

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